domenica 20 ottobre 2013

Perfect word.

                                                      


Ci sono scrittori che devono pensare per giorni interi alla frase perfetta.
Ce ne sono altri a cui la frase perfetta viene in due secondi.
E poi ci sono quelli che scrivono, scrivono, e non la trovano mai.
La differenza però non la fa mai la penna di chi scrive ma l'occhio di chi legge.
Perché in giro nel mondo ci saranno sempre lettori che cercano le cose da dire e le trovano dopo giorni.
Chi le cerca e le trova dopo due secondi.
E chi le cerca e non le trova mai.

mercoledì 16 ottobre 2013

Persuasione di Jane Austen





Persuasione ( 1818) è un romanzo della scrittrice inglese Jane Austen, pubblicato postumo dal fratello e composto tra il 1815 e il 1816. . È l'ultima opera completa scritta poco prima dell'aggravarsi della malattia che la porterà alla morte nel luglio del 1817.


Genere: Classico


Trama:
"Persuasione" narra il contrastato amore tra l'aristocratica Anne Elliot e il capitano di Marina Frederick Wentworth. A diciannove anni Anne si è lasciata persuadere dal padre e dall'amica di famiglia Lady Russell a rompere il fidanzamento con l'amato e squattrinato Frederick. Ma quando dopo sette anni di lontananza questi ritorna, Anne, a cui ora si profila una vita da zitella in povertà, non si lascia sfuggire la seconda occasione che il destino le regala. Saprà convincere Wentworth a perdonarla?



Commento:
Romanzo tra i più maturi scritti della Austen, se non il più maturo, Persuasione entra nel cuore e nell'anima di chi lo legge perché non solo suggerisce appunto una visione più matura dell'autrice della sua società e del tema amore ma anche e soprattutto perché mostra la maturità di una donna che mettendo al bando l' orgoglio dato dalla propria posizione e la costante persuasione esercitata dai suoi cari (temi cari alla Austen che ricorrono in molti dei suoi romanzi)trova la forza di rischiare per afferrare la vera felicità. Anne cambia nel corso del romanzo come cambia il suo aspetto. Ritrova la voglia di stare in mezzo agli altri e al contempo scopre come imporsi contro il valore altrui, anche se la cosa è molto sottile e non decantata a gran voce, al solito della Austen. Leggendo impariamo con Anne che seguire il proprio cuore è sempre la scelta migliore.

Perché mi piace:
Perché sono una grande patita dei romanzi di "zia Jane" e perché adoro le storie che trattano di seconde occasioni e di chi impara dai propri errori.










venerdì 11 ottobre 2013

Parole






Succede una cosa strana a volte quando cerchi le parole e non le trovi. Quando sai cosa vuoi dire, di cosa vuoi parlare, ma non sai come farlo.

C'è un momento in cui ti estranei da te stessa e pensi che, forse, ciò che devi dire non è poi così importante o giusto, o condivisibile, o quello che davvero vuoi trasmettere. E' il momento esatto in cui cominci a dubitare di te stesso.

E non sono mai gli altri, o le loro critiche, a farti vivere quel momento. Quelle possono essere un prurito fastidioso che passa veloce come veloce arriva.
Ma sei sempre tu. Da sola. Tu, che ti imponi limiti che potresti benissimo superare a occhi chiusi.

Di solito a quel momento se ne accompagna un altro.

Il momento in cui pensi: e se io....?"

Già. E se io me ne fregassi delle mie paure?

E se io dicessi ciò che ho dentro con le parole che conosco?

E se io avessi fiducia in me?

E capita che a volte lo fai. Prendi in mano di nuovo la penna e scrivi. Non ti fermi a volte per tutta la notte.

Scrivi.

Di te, di ciò che conosci, di ciò che sei, di quello che vorresti essere.

E non lo fai mai pensando a chi poi potrà leggere. Ma scrivi sempre e solo per te stessa.

E quando metti la parola fine sai che non è davvero la fine ma l'inizio di un viaggio tutto nuovo. Dentro te stesso e il tuo mondo. Non solo nelle tue parole.

giovedì 10 ottobre 2013

Capitolo 09

 
 
 
 
PICCOLA PREMESSA: Questo capitolo in realtà non è un capitolo. Tutto quello che troverete qui è la scena di sesso non consensuale seblaine e nient'altro. L'ho divisa dal resto del capitolo proprio per evitare di farla leggere a chi non volesse. Per cui se siete tra quelli, chiudete subito la pagina e ci rivediamo al prossimo aggiornamento. Ci tengo a precisare che io non osanno in alcun modo uno stupro ma visto che il tutto è visto dal punto di vista di un Sebastian ubriaco che non capisce la gravità di quello che fa, è anche volutamente descritto come un semplice incontro erotico. E' fatto apposta per scioccare e mostrare come certi "mostri" non capiscano in realtà di essere tali. ovviamente lo farà nei capitoli a venire che troverete su efp. Del resto visto che non posso proprio eliminarla per quello che succede e che è importante per il resto della storia, questo mi sembrava il modo più giusto in cui proporvela. Per cui se volete saltarla fatelo senza problemi. Nel prossimo capitolo si saprà a grandi linee cosa succede qui, e non vi perderete nulla.

Vi avviso inoltre che questo mezzo capitolo contiene una scena un po'... particolare.

La mia beta quando gliela descrissi mi disse che con questa scena o guadagnavo nuove fan o perdevo anche quelle che avevo. Credo sia il modo più giusto di definirla.

Me lo direte voi.

Il capitolo ovviamente non è molto lungo, ma dal prossimo si tornerà ai vecchi standard chilometrici.

E vi avviso, odierete Sebastian in questo capitolo con tutto voi stessi. Vi farà forse piacere sapere però che anche per lui, dal prossimo capitolo, cominceranno i guai seri.

BUONA LETTURA!! (beh...più o meno)


 
09. Un venerdì da dimenticare- seconda parte


 
Blaine ansimava infastidito mentre Sebastian entrava piano in lui.

Stava procedendo lentamente solo perché non si era preso molto tempo per preparare per bene Blaine. Averlo finalmente nudo sotto di lui e così remissivo aveva galvanizzato Sebastian che non vedeva l'ora di farselo.

Erano mesi che lo sognava.

E adesso che finalmente il corpo di Blaine comprimeva il suo cazzo, Sebastian si sentiva in paradiso.

Era certo che Blaine sarebbe stato un amante rumoroso e molto collaborativo se fosse stato presente al 100%, ma anche così, silenzioso e quasi assente, gli andava bene.

Almeno per quel giro.

Sapeva che dopo quella ci sarebbero state altre volte.

Era certo del fatto che superato quello scoglio per il suo sciocco orgoglio, e per dimostrare chissà cosa, Blaine si sarebbe dato a Sebastian ancora e ancora. Sapeva che sarebbe andato a cercarlo. Perché una volta che qualcuno veniva scopato da Sebastian Smythe poi ne voleva ancora di più. Era sempre così.

Certo era conscio del fatto che Blaine, come Hunter o Jason, non si sarebbe ricordato nulla. Ma era per questo che aveva tirato fuori la videocamera che aveva sistemato sulla scrivania e stava riprendendo tutto. Gli sarebbe servito anche nel caso che Kurt non fosse tornato in tempo per vedere cosa stava succedendo nella stanza di Sebastian.

E quella sarebbe stata la sua prova.

La prova che stava vincendo la scommessa.

Ma non solo, ovvio. Voleva anche punire Kurt. Voleva punirlo per aver pensato di potergli mentire e di poterlo fregare. Per aver pensato di poter avere Blaine di nascosto a Sebastian.

Lui vinceva. Sempre.

Ora si sarebbe scopato per bene il culo di Blaine, poi sarebbe toccato a quello di Kurt.

E ci avrebbe goduto a scoparsi a sangue anche quello.

E poi dopo, di nuovo tutto come prima. Se fosse stato fortunato avrebbe avuto solo due scopamici in più da contattare nelle serate noiose passate alla Dalton.

"Blaine resta giù e apri di più le gambe per me" ansimò quando fu del tutto dentro, e Blaine obbedì meccanicamente schiacciando tutta la faccia sul materasso. Voltando la testa verso lo specchio posto sull'armadio Sebastian vide che aveva gli occhi chiusi.

"Così va bene, Kurt?" chiese a un tratto l'altro e Sebastian si immobilizzò totalmente.

Stava davvero immaginando di fare sesso con Kurt in quel momento? Era per questo che era così tranquillo?

Quello infastidì Sebastian più di quanto avrebbe mai ammesso, e per un attimo pensò di lasciar perdere tutto quanto e bloccare quella cosa.

Solo che alzando lo sguardo incontrò lo specchio di nuovo dove vide riflesso se stesso e Anderson.

Lo stava prendendo da dietro e la visione di Blaine così piegato in avanti, le mani unite dietro la sua schiena e tenute ferme da una sola mano di Sebastian mentre l'altra era avvinghiata un suo fianco, era meravigliosa.

Blaine aveva gli occhi chiusi e sembrava assente, ma la bocca era aperta e stava debolmente ansimando per i movimenti di Sebastian.

Era incredibilmente erotico così esposto, e aperto per lui, e così innocuo.

E Anderson non era mai esposto, aperto o innocuo, non con Sebastian.

Dio, se lo sarebbe scopato a sangue. Non importava che cazzo di nome usava per gemere, fosse pure quello di un Papa. Sebastian se lo sarebbe fatto senza pietà.

Ci sarebbe stato tempo e modo per fargli urlare anche il suo nome, dopo.

"Oh sì" ansimò prendendo a muoversi fuori e dentro Blaine con lentezza, mentre questi sibilava infastidito per l'apertura troppo repentina probabilmente.

A Sebastian non interessava.

A Sebastian in quel momento interessava solo di se stesso.

Dell'immenso piacere che sentiva a muoversi in quel modo dentro il corpo caldo di Blaine.

Quando aumentò il ritmo della spinte i lamenti infastiditi di Blaine si tramutarono in flebili gemiti, interrotti ogni tanto da vari "oh sì, Kurt, così".

Ci sarebbe stato da ridere dell'ironia della cosa se Sebastian non avesse avuto altro a cui pensare in quel momento.

"Ti piace, Blaine? Ti piace essere scopato duramente, vero? Lo sapevo. Hai la faccia... cazzo!! di quello che ama prenderlo in modo rude. Posso… Dio sì!!Posso fare anche più di così... posso sfondarti letteralmente, se è quello che vuoi."

"Sì sì" bofonchiò Blaine, ancora ad occhi chiusi mentre le spinte di Sebastian lo muovevano su e giù sul letto con impeto. Era chiaro che non avesse capito una virgola di quello che l'altro aveva detto, e questo lo fece ridacchiare davvero. Pensare che forse era perso in una fantasia dove in quel momento a prenderlo era Kurt gli tolse la voglia di sorridere all'istante però, e gli fece aumentare la forza con cui si spingeva in lui.

Lo avevano fatto. Era chiaro ormai. Aveva già perso la scommessa e quindi non avrebbe mai avuto Kurt.

Oh poco male. Aveva Blaine intanto. E lo avrebbe avuto di nuovo poi.

"Cazzo! Perché lui sì e io no?" chiese Sebastian infastidito. "Il suo cazzo è più grosso? Conosce trucchi inimmaginabili?" insistette quasi arrabbiato. Ma fu solo un attimo. Ciò che stava facendo assorbiva tutta la sua attenzione del resto.

Dio, era una meraviglia stare dentro Anderson. Scoparsi quel culetto bello sodo.

Sebastian prese a gemere rumorosamente mentre un familiare calore si addensava dentro di lui.

Lo avrebbe scopato ancora dopo, decise in quel momento.

Magari sotto la doccia, se Blaine fosse riuscito a reggersi in piedi.

Cazzo, lo avrebbe fatto per tutta la notte di sicuro.

Non aveva indossato il preservativo e la sensazione della sua pelle che si muoveva dentro il corpo di Blaine era incredibile. Sentiva tutto con ogni fibra di sé, e la cosa lo mandava in orbita quasi.

Non era solito fare cose di quel genere, ma in camera non c'erano più preservativi e anche lui aveva bevuto, e non era perciò lucido al cento per cento.

Blaine comunque era una suora. Non scopava in giro, e attualmente non aveva nemmeno ragazzi da quello che sapeva. A parte Kurt che però a sua volta era uno molto attento anche con le sue poche scopate occasionali.

Andava bene anche così, pensò Sebastian che ora ansimava letteralmente a bocca aperta.

Lasciò la presa sul fianco e sulle mani di Blaine per prendergli entrambi i polsi e usarli per tirarlo su a sedere. Voleva più contatto, più stimoli di così.

Perciò, mantenendogli le braccia indietro mentre lui ci si teneva attaccato, riprese a spingersi in lui con foga e cattiveria.

La pelle delle sue natiche si stava arrossando e Sebastian pensò che sarebbe stato fico lasciargli un marchio dopo. Qualcosa che avrebbe ricordato a Blaine e a chiunque lo avrebbe visto nudo che da lì era già passato Smythe.

Sentì il singulto nonostante tutto il casino che lui stesso stava facendo. E voltandosi verso la porta, che ora era aperta, vide quello che aveva sperato di vedere per tutta la sera.

Kurt. Una mano davanti alla bocca. Gli occhi spalancati per la sorpresa e il dolore.

Sebastian non si fermò ovviamente. Era quello che voleva. E sorridendo a Kurt, lasciò la presa sulle braccia di Blaine, che ricadde sul letto lungo disteso e prese a spingere ancora più forte.

"Abbiamo visite, Anderson" disse poi con nonchalance. Sapeva che l'altro non poteva vedere chi fosse perché aveva la testa girata dall'altra parte e allo stesso modo Kurt da dove si trovava non poteva vedere il volto semi addormentato di Blaine.

"Mi piacciono le visite, ma non ne ricevo mai" disse Blaine con voce debole e per evitare che si facesse sfuggire parole che forse avrebbero rovinato tutto, Sebastian si abbassò e lo obbligò ad alzare la testa per scambiarsi con lui un bacio scomposto e tutto lingua. Blaine rispose ma non lo fece con partecipazione. Forse nemmeno si rendeva conto di cosa succedeva. Forse nemmeno sentiva Sebastian che del tutto appoggiato alla sua schiena continuava comunque a spingere nel suo culo con mosse ora più lente di prima ma ugualmente potenti.

Era un gioco che lo eccitava quello.

Sebastian stava per vedere la sconfitta nel volto di Kurt. Stava per vedere la certezza che lui fosse sempre il secondo, ancora il secondo dopo Sebastian, anche per Blaine.

Non era vero, Sebastian ne era dolorosamente al corrente. Era lui ad essere sempre il secondo con tutti se di mezzo c'era Kurt evidentemente.

Ma farglielo credere un po'... giusto un po'... cazzo!!Era tutto quello che gli serviva per vincere.

E non la scommessa.

Quando si tirò su fu sorpreso da due cose però: il gemito più forte che emise Blaine, segno che aveva colpito una certa parte dentro di lui e la presenza di Kurt accanto a loro, che aveva fatto il giro del letto e adesso era proprio davanti alla testa di Blaine, basso sulle ginocchia per poterlo guardare in viso.

Il suo volto era vuoto, quasi spento.

Gli occhi di solito così comunicativi trasmettevano solo freddezza.

Quando Blaine lo vide allungò la mano come per toccarlo ma Kurt fu lesto a sottrarsi tirandosi indietro.

"Muoviti più forte, Sebastian. E' così che piace a lui" disse Kurt con una voce che per un attimo spaventò l'altro. Vuota, fredda, calcolatrice. Non trasmetteva alcuna emozione. E nemmeno guardò l'altro mente lo diceva.

Non faceva altro che guardare Blaine. Blaine che se ne stava a bocca aperta ad ansimare più apertamente ora che vedeva le sue fantasie trasformate in realtà con il volto di Kurt sotto gli occhi.

Sebastian fece quello che Kurt aveva detto.

Prese a muoversi più velocemente e più duramente e adesso si sentiva il rumore delle sue cosce che impattavano contro il sedere di Blaine.

Blaine che prese a gemere per la ripetuta stimolazione che l'altro dava alla sua prostata con quei movimenti.

Ok, era molto eccitante quella cosa, pensò Sebastian.

Kurt che inginocchiato e immobile li fissava. Lui che si stava scopando Blaine davvero a sangue e Blaine che proprio come aveva creduto lui non faceva altro che gemere e chiedere di più. Anche se probabilmente non capiva davvero cosa stava succedendo. O pensava che succedesse con un altro.

Ma non stava più invocando Kurt. No, si limitava ad allungare la mano verso di lui di quando in quando per poterlo toccare. Cosa che Kurt però non gli permetteva.

Possibile che non capisse che c'era qualcosa che non andava?

Beh certo, forse al momento tutto quello che contava per lui era il dolore che sentiva. La bruciatura per lo smacco subito.

Hummel sapeva essere anche più territoriale di Sebastian in certe cose.

Dio che culo sfondato che ho, pensò ironicamente Sebastian mentre il calore e il formicolio aumentavano e lui chiudeva gli occhi decidendo di rinunciare alla vista di Kurt che fissava i loro corpi congiungersi in quel modo animalesco vicino a lui, per godersi a pieno ogni sensazione che attraversava il suo corpo.

Vittoria.

Eccitazione.

Perversione.

E cazzo, di sicuro uno degli orgasmi più belli che avesse mai avuto.

Sentì il materasso abbassarsi sotto il peso di qualcun altro e aprì di nuovo gli occhi solo per vedere Kurt che si era messo in ginocchio a un lato di Blaine che aveva tirato su la testa per armeggiare con i suoi jeans.

Intendeva aprirli?

Cazzo, quello era anche meglio di ciò che aveva sperato.

Forse non ci sarebbero state scenate di nessun tipo, forse Kurt si sarebbe unito a loro? Sebastian non lo avrebbe mai fatto tipo, ma si era già reso conto da tempo che Kurt era uno che amava stupirlo.

Lo fece anche quella volta.

Perché fermò le mani di Blaine prendendolo per i polsi che usò per tirarlo su e baciarlo.

Un bacio passionale che stavolta Blaine stava ricambiando davvero.

I movimenti di Sebastian divennero scomposti e più caotici allora.

Ci era vicino. Ci era molto vicino.

Blaine venne prima di lui mentre Kurt lo baciava, e si staccò dal bacio solo per poter gemere a bocca aperta.

Quando finì Kurt si staccò da lui e disse solo: "Addio" con le lacrime che bagnavano il suo viso.

Sebastian inesorabile ancora si muoveva dentro Blaine senza pietà, ma cominciò a pensare che forse le cose non stavano come credeva lui.

Quando Kurt si tirò su, Blaine si lasciò andare sul materasso, il corpo del tutto abbandonato che si muoveva in avanti con le spinte di Sebastian.

"Ho chiuso con te" sibilò Kurt osservando Sebastian che ancora si muoveva dentro Blaine con un odio che l'altro non gli aveva mai visto sulla faccia. Non rivolto a lui perlomeno.

Una spinta. Un’altra. Un gemito non trattenuto e ancora Kurt non accennava a voler lasciare i suoi occhi.

Non lo aveva mai visto in quel modo.

Kurt sapeva. Sapeva cosa aveva fatto e perché. E forse non sapeva anche della droga, ma tutto il resto gli era chiaro.

E stava dicendo basta.

Totalmente sconfitto.

Totalmente preda della rabbia.

Sebastian scoprì che non era così bello come aveva creduto che sarebbe stato.

Avrebbe preferito un pugno, 100 pugni a tutta la freddezza che vedeva sul volto dell'altro in quel momento.

Venne sostenendo quello sguardo e sentendosi squarciare sia dall'orgasmo che dalla paura.

Kurt aspettò con stoicismo che avesse finito e poi, senza più degnare di un’occhiata lui o Blaine, fece di nuovo il giro del letto e uscì dalla stanza.

Dove erano le urla e i pianti che si era aspettato?

Sebastian si sfilò velocemente da Blaine non badando al modo scomposto in cui l'altro crollò sul letto quando abbandonò la presa sui suoi fianchi e, preso l'accappatoio, lo indossò e si mise a inseguire Kurt.

Cosa voleva dire che aveva chiuso anche con lui?

Nessuno chiudeva con Sebastian Smythe se non era Sebastian Smythe a voler chiudere con lui.

Forse Kurt doveva ricordarsi anche di questo.

Blaine rimase dov'era, gettato come un sacco sul letto sfatto di Sebastian addormentato, o forse svenuto.

Thad lo trovò così quando mezz'ora dopo entrò nella sua stanza per prendere alcune cose che aveva dimenticato. Non sentendo rumori provenire da dentro aveva pensato che Sebastian avesse già avuto il suo divertimento per quella sera e che al massimo lo avrebbe trovato addormentato sfatto nel suo letto con qualcun altro.

Non si era aspettato di trovare la luce accesa e Blaine disteso su un letto, il suo oltretutto, nemmeno quello di Smythe, completamente da solo.

Dopo un primo attimo di smarrimento e fastidio durante il quale, dopo aver dato una rapida occhiata alla stanza e alla condizioni di Blaine, nudo ed esposto senza alcun pudore, aveva capito cosa fosse successo e si era chiesto cosa ci trovavano sia Kurt che Sebastian in un tipo così dozzinale, aveva cercato di svegliarlo per farlo tornare in camera sua.

Senza riuscirci però.

Blaine non reagì neanche allo schiaffo che Thad, con una certa dose di compiacimento, gli rifilò.

C'era qualcosa che non andava.

Riconosceva i sintomi perché li aveva già visti su Jason.

Blaine era stato drogato con la droga di Sebastian.

E dato che quella era la loro camera, e Blaine era del tutto nudo, non gli ci voleva un genio per sapere cosa esattamente era successo in quella stanza.

Sebastian si era davvero approfittato di qualcuno incapace di intendere e volere? O forse Blaine era d'accordo e avevano solo fatto un festino? Strano, visto gli effetti della droga.

Ma quello... non era troppo per Sebastian?

Certo, era uno stronzo e un bastardo ma Thad aveva sempre pensato che non fosse quel tipo di stronzo e bastardo. Quello che si prendeva con la forza cose che non gli venivano date subito. Che cavolo! Con lui ci aveva provato per mesi senza ottenere nulla e non era mai stato invasivo fino a quel punto. Ovviamente c'era di sicuro un motivo se disponeva proprio di quella particolare droga e Thad aveva sempre pensato che fosse per incastrare Jason e basta. Adesso però non ne era più tanto sicuro.

Thad non era un tipo irrazionale di solito.

Ma quando capitava che ci tenesse a una cosa o assisteva a ingiustizie il suo senso del dovere diventava esageratamente spiccato.

Blaine correva dei rischi, lo sapeva.

Aveva assunto droghe e a giudicare dall'odore del suo alito anche molto alcool ed era stato lasciato da solo per chissà quanto tempo, e questa non era mai una buona combinazione.

Adesso dormiva, o altro? Thad non riusciva a farlo svegliare.

Non sapeva se Blaine si era drogato consenzientemente o no, il dubbio era forte conoscendo il soggetto, che lui non aveva mai reputato così angelico come facevano il resto dei Warblers, ma comunque ciò non gli risparmiava il pericolo e ancora prima di capire cosa avrebbe esattamente fatto, lo fece.

Compose il 911 e poi chiamò l'infermiera della scuola in aiuto.

Sapeva che ciò avrebbe voluto dire guai per Sebastian, e forse anche per se stesso se tutto veniva fuori ma in quel momento non gli interessava.

Sperò solo di non essere arrivato troppo tardi.



 

 

L'angolo della pirlona che scrive (a volta masochisticamente) ’sta roba:

Vi dico subito don't worry. Di solito adoro i finali angst con un bel cliffhanger ma siccome queste sono cose con cui il fandom di glee adesso non vuole giocare, vi dico subito che Blaine non è andato in overdose e non avrà convalescenze né nulla. Sebastian non ha capito cosa ha davvero fatto. Lo capirà, ma al momento è convinto che avrebbe ottenuto la stessa cosa anche in modo classico, ed è certo di aver dato solo un accelerata con la droga al tutto. Non lo giustifico ma vi dico solo che non ha capito di aver in pratica agito come uno stupratore. Lo specifico perché ciò farà parte del suo percorso di redenzione e va specificato che non sto trattando Sebastian come il mostro della storia giusto per far splendere Blaine che, a sua volta, poteva evitare di fare ciò che ha fatto con Seb solo per una ripicchina. In quel guaio ci si è messo con le sue mani e questo voglio che sia ben chiaro.

E da qui in poi potete dire addio ad altre scene seblaine perché non ce ne saranno più. Anzi, il modo in cui interagiranno Blaine e Sebastian d'ora in avanti sarà molto ostile. Poi ci sarà una mutazione anche nel loro rapporto ma non assisterete più a scene simili consenzienti o meno, garantito.

Bono, per i prossimi capitoli ci attende: angst klaine, la scoperta di un segreto di Blaine, angst klaine, qualcuno che si beccherà due pugni da due persone diverse, angst klaine, Kurt che ricade in brutte abitudini per il dolore, angst klaine e una brutta sorpresa per Santana. Angst klaine l'ho detto? Beh ci sarà anche quello.

Ci sarete o con questo capitolo vi ho del tutto perso??

Fatemelo sapere, pronta ad ogni critica.

Se questa scena vi ha fatto schifo o dato fastidio allora ho ottenuto quello che volevo. Ma se vi sembrava gratuita fatemelo sapere senza problemi. Sono rischi che si corrono quando si decide di passare un po' la linea.

Ah per chi si chiedesse se l'atteggiamento di Kurt è normale o no, vi dico che darò una spiegazione a tutto già nel prossimo capitolo. Tenete presente però dell'inferiorità che Kurt sente da sempre nei confronti di Sebastian ed è chiaro che voglia dimostrarsi superiore a lui, non debole, e che la sua storia con Blaine era appena cominciata, e a parte tanto sesso non erano ancora arrivati a farsi discorsi seri. E nemmeno avrebbero potuto dato che nessuno dei due si è presentato all'altro per ciò che è davvero. Ma abbiate fede. Ok?

Baci Bay24
 
 

Secrets

TITOLO: Secrets

AUTORE: Bay24 che ha scelto di guardare per intero l'episodio sbagliato della 4° serie di glee (non so voi, ma quest'anno sono più le scene che salto che quelle che vedo degli episodi)

RATING: Rosso fuoco

GENERE: Smut. Bondage(più o meno via)

PERSONAGGI: Kurt, Blaine, Sebastian, Sue e Becky.

AVVERTIMENTI: Dirty talking pesante. Se non fa per voi andate oltre. Poi...Quelle cacchio di corde elastiche del mashup Backstreat Boys e N'sync. E non dico altro. Beh a parte che Kurt e Blaine sono forse un po' OOC. O forse no.

NOTE: Kurt e Blaine sono due chearleader, i co-capitani dei Cheerios il gruppo di Sue Sylvester. E' chiaro a tutti però che non si sopportano soprattutto da quando hanno scoperto che stavano frequentando lo stesso ragazzo nello stesso periodo e adesso che questa eterna faida tra loro rischia di mandare all'aria i progetti di vittoria delle nazionali di chearleading di Sue, la donna ha deciso di intervenire. Dovranno imparare un numero speciale per le nazionali, un numero da fare insieme, per questo li chiude in palestra ogni sera dopo scuola, da soli, fino a che non saranno diventati amici e perfetti nel numero. Tra litigate, sfide, punzecchiamenti vari e chiacchierate vere, nessuno può immaginare come finirà tra i due. O forse sì.











                                                    
                                                                   - SECRETS-



Blaine trascinò le dita verso il basso sul petto di Kurt e sfiorò la parte superiore dei suoi pantaloni. Delicatamente, spinse la mano oltre essi avvolgendo poi le dita attorno al membro già indurito dell'altro ragazzo.

Kurt lasciò ricadere la testa sulla spalla di Blaine emettendo un gemito di piacere, quando lui iniziò a pompare il suo pugno su e giù.

"Blaine non dovremmo farlo" gemette Kurt mentre l'altro aumentava il ritmo. "Qualcuno potrebbe passare di qui, siamo nel… cazzo!!... nel corridoio della scuola."

Blaine ansimò nel sentire l'altro così eccitato e preso da ciò che lui stesso gli faceva, e cominciò a succhiare quel punto sul suo collo che lo faceva sempre impazzire. Poi sussurrò su quella pelle martoriata così dolcemente : "Non ti preoccupare piccolo, è tardi, siamo soli in questo posto, non c'è nessuno in giro."


Poi con forza voltò Kurt verso gli armadietti e ve lo spinse contro e, prima che il ragazzo potesse protestare, si abbassò i pantaloni della tuta rilasciando anche il suo membro indurito. Lentamente avvolse la mano intorno ad esso e prese a pomparlo mentre allo stesso tempo continuava a pompare quello di Kurt.

"Oh, tesoro, lo vuoi ?" chiese con voce rauca mentre storceva un po' il polso. "Dimmi che lo vuoi, dai... dimmi che lo vuoi così tanto. Dimmi che mi vuoi, Kurt. Dimmi che sei eccitato all'idea che potrei fotterti proprio qui. Dimmelo."

Kurt si lasciò sfuggire un rauco gemito a quell’ordine impartito senza troppa gentilezza mentre le mani di Blaine lo facevano cadere letteralmente a pezzi e lui non sapeva se muoversi all'indietro per sentire la durezza di Blaine contro il suo sedere o spingersi avanti verso la sua mano per avere più attrito. "Voglio... Voglio tutto questo. Scopami." La voce di Kurt era dolce, in contrasto con quella autoritaria di Blaine eppure l'altro reagì con un ringhio gutturale di puro desiderio. "Scopami, Blaine. Prendimi piccolo, proprio qui."

Blaine girò Kurt di nuovo verso di lui e scivolò poi in ginocchio mentre la sua mano lasciava la propria erezione e quella di Kurt. Era chiaro cosa intendesse fare e Kurt si sentì quasi svenire al pensiero. "Dio, Blaine, dimmi che stai per fare quello che spero farai, piccolo stronzo sexy. Fottimi con la bocca. Le tue labbra, piccolo, sono fatte per questo." E Blaine a quelle parole prese subito la punta del cazzo di Kurt in bocca, senza esitare. "Ecco, così piccolo. Cazzo. Cazzo, sei davvero bravo in questo."


Le mani di Kurt afferrarono i capelli di Blaine, e poi fecero una leggera pressione perché l'altro andasse più a fondo di quanto stava facendo. A Blaine piaceva davvero fare i pompini, e adorava riceverne. Ma ciò che davvero gli faceva perdere il controllo era quando Kurt parlava sporco con lui mentre facevano sesso.

"Dimmi che mi vuoi, amore. Dimmi che vuoi che venga nella tua bocca." I gemiti che Blaine emise a quelle parole mentre avvolgeva le labbra più strette e più velocemente sul suo cazzo, prendendo Kurt ancora più in profondità, mentre andava con la testa avanti e indietro, arrivarono dritte al suo membro e lo fecero ingrossare ancora di più. Gli fecero anche capire che non era esagerato come a volte temeva di essere quando con Blaine si concedeva quella pratica.


Blaine si fermò con un piccolo pop che risuonò forte in quel silenzio rotto solo dai loro gemiti, e poi scosse la testa. "Vuoi tu... tu vuoi... essere tu insomma a ..." tentò Blaine disperatamente, così Kurt lo sollevò da terra il più velocemente possibile, troppo intossicato dal calore dei loro corpi vicini, e tirandolo furiosamente per la maglia della divisa verso di sé, attaccò le labbra al suo collo per donargli baci morbidi e dolci.

"Blaine, dimmi. Dimmi che cosa vuoi?" chiese poi con voce rauca carica di desiderio.

Blaine arrossì e disse con una semplicità disarmante: "Io voglio... ti voglio dentro di me. Ora."

Ora....

Come ci erano finiti due che si odiavano come loro a quel punto?
A fare sesso spinto contro l'armadietto di un liceo semi vuoto? E nemmeno per la prima volta?

Kurt Hummel e Blaine Anderson non erano quelli che si sarebbero definiti due buoni amici. Non erano nemmeno quelli che si sarebbero definiti conoscenti occasionali, a ben vedere.
Erano più che altro quelli che si sarebbero definiti due amorevoli nemici. Nemmeno così tanto amorevoli però.

Era in pratica da quando Anderson si era trasferito in quella scuola due anni prima, ed era diventato un membro dei cheerios prima e poi co-capitano con Kurt, che le cose tra loro erano ai ferri corti infatti.

O per meglio dire, visto che fino a quel momento tra loro c'era stata solo una sana rivalità visti i ruoli ricoperti nella squadra, a scatenare l'odio in loro era stata tutta un’altra cosa. O meglio qualcuno.

Suddetto qualcuno era un ragazzo che frequentava la vicina scuola maschile di Westerville, la Dalton, ed era venuto fuori che mentre usciva e scopava con Blaine, aveva preso a uscire e scopare anche con Kurt, conosciuto un pomeriggio in cui era passato a prendere Blaine. Cosa che ovviamente aveva omesso di specificare quando si era presentato a Kurt nel parcheggio del liceo.

Suddetto individuo rispondeva al nome di Sebastian Smythe e i due contendenti avevano scoperto di esserlo quando Sebastian li aveva entrambi invitati al Lima Bean e aveva offerto loro di fare un po' di sano sesso a tre. Come se fosse una cosa di tutti i giorni.
Ecco, era in quel momento che l'odio tra loro era davvero iniziato.

E forti della carica che rivestivano, che non solo gli garantiva sicurezza dai bulletti della scuola pur essendo gay dichiarati, ma anche una certa protezione dal preside stesso, si erano letteralmente scatenati. E invece di prendere a sberle Smythe, avevano cominciato a farsi scherzi su scherzi tra loro.

Roba leggera all'inizio. Granite. Roba puzzolente lasciata dentro gli armadietti. Una passatina di colorante dentro la lavatrice della squadra quando c'era la divisa dell'altro a lavare. Scherzi stupidi insomma.

Ma poi era subentrata la vera cattiveria e vuoi un po' perché si divertivano e vuoi un po' perché erano stanchi di essere praticamente rivali in tutto e non solo nella squadra, ma anche nei corsi della scuola dato che erano tra i più bravi, nel glee - che frequentavano entrambi - per avere assoli e adesso anche in amore, avevano cominciato decisamente ad esagerare.

La prima punizione era arrivata dal professore Schuester quando, dopo l'ennesimo assolo dato a Blaine invece che a Kurt, quest'ultimo aveva urlato crudelmente verso il suo compagno di squadra nella classe piena : "Sei una tale puttana che non mi stupirebbe se lo succhiassi anche a lui per avere più assoli." Il fatto che Blaine fosse scattato quasi a dargli un pugno, fermato in tempo da Sam, aveva solo aggravato il tutto ovviamente.

La seconda punizione era arrivata per mano della coach Roz quando, durante la finale di nuoto, sia Kurt che Blaine avevano scoperto di essere lì per vedere lo stesso ragazzo - oltretutto non interessato a nessuno dei due perché etero convinto - e vecchie ferite si erano riaperte fino a portarli a sfidarsi fuori nel parcheggio. E anche lì non erano arrivati alle mani solo perché la coach Roz era intervenuta dividendoli.

La terza punizione fu però quella letale perché arrivò da niente popò di meno che Sue Sylvester, il loro coach.
L'ennesima sfida, quella che li portò poi nell'ufficio di Sue, iniziò con un biglietto lasciato nell'armadietto di Kurt.
Un biglietto che diceva:
"Accetto la sfida Hummel. Fatti trovare in palestra dopo la scuola. "

La sfida consisteva nel superare alcune prove di resistenza tipiche dei cheerios per decretare chi dei due era il migliore, di modo che l'altro, ossia il peggiore, lasciasse il ruolo di capitano al solo vincitore.

Non riuscirono mai a metterla in atto quella sfida però, perché Sue irruppe nella palestra come un vero kamikaze avvisata da Becky e pose fine a quel delirio portandoli - ma sarebbe più giusto dire trascinandoli per le orecchie dato che è quello che fece - nel suo ufficio dove senza grazia li obbligò a sedersi sulle sedie davanti alla scrivania.

"Ora, giovane Burt Reynolds e Porcellana, capiamoci" disse poi sedendosi a sua volta davanti a loro con il suo solito fare dispotico. "Non tollero che i miei cheerios corrano rischi - beh perlomeno quando non sono rischi che io voglio che corrano - e siano ridicolizzati e voi state facendo entrambe le cose. E se per un po' di tempo ammetto di essermi titillata a guardarvi agonizzare come dei baccalà presi in una rete da tonno cercando di dimostrare di essere il migliore, ora mi sono decisamente scocciata. La competizione va bene. Avere voglia di sangue fresco anche. La vostra rivalità esce nei numeri dei cheerios ed è spassosa oltre che una vera manna dal cielo per quei numeri. Ma adesso siamo arrivati alle nazionali di cheerleading e mi serve che voi facciate un altro passo avanti. Una cosa quasi blasfema: collaborare. Per il numero che ho in mente voi che siete le mie punte di diamante, non dovrete essere concorrenti ma bensì collaboratori. Il che per voi due è quasi un’offesa immagino. Cosa che rende il tutto ancora più divertente per me."

"Io con questo non collaboro di sicuro" esclamò Blaine proprio mentre Kurt diceva: "Se lo scorda che crei un numero con questo idiota."

"Bene, ora visto che su questo siamo d'accordo" continuò però Sue imperterrita come se i due non avessero detto nulla. "Ecco la punizione per voi. Ogni sera dopo gli allenamenti resterete qui fino alla chiusura dei cancelli principali e continuerete a provare quel numero da soli. Non importa quanto perfetti sarete nelle mosse, non smetterete di restare qui fino a tardi fino a che non sarete in grado anche di collaborare davvero. Perché i miei cheerios non possono essere grandi se hanno due capitani che non si sopportano. E io voglio che i mie cheerios siano immensi. Chiaro?"

"Coach non lo trovo molto giusto. Io non vivo proprio qui a due passi e non mi piace l'idea di dover passare con Hummel più tempo del previsto ogni giorno."

"Continua così Anderson e vi obbligo a restare chiusi in palestra anche la domenica. A dormirci magari usando sacchi a pelo tempestati di pulci. Potrei farlo. E' uno dei diritti che mi sono garantita come prima donna che ha votato e intendo esercitarlo in pieno, sia chiaro."

"Credo che questa cosa non sia possibile Coach. La prima donna che ha votato, per di più illegalmente, fu Susan Browell Anthony e lo fece nel 1872. E' una cosa che.."*

"Porcellana, qualcuno ti ha chiesto qualcosa qui?" lo zittì Sue che lo stava osservando con i suoi tipici occhietti semichiusi. "Bene! E perché vi sia chiaro: sgarrate una volta, una sola e siete fuori dai miei cheerios. Chiaro?
"
E quel tono, quello che non ammetteva repliche, sia Kurt che Blaine lo riconobbero all'istante.

Collaborare sembrava essere davvero l'unica cosa che potevano fare a quel punto, perché se la coach Sylvester li avesse buttati fuori dai Cheerios avrebbero perso ogni loro privilegio, il che per loro non si traduceva solo in niente più sedute sui lettini abbronzanti gratis, e sessioni nella palestra migliore di Lima già pagate, o fornitura di cibo salutare per anni interi, ma anche e soprattutto perdere la protezione fornita da quella divisa e dalla stessa Sylvester che incuteva non poco terrore persino agli insegnanti, figurarsi ai bulletti, e ripiombare in un inferno fatto di granite, spintoni, offese e calci in culo. Letterali e non.

Per Blaine, che già era stato pestato una volta nel suo vecchio liceo, voleva dire affrontare di nuovo un incubo per cui non era pronto.

Per Kurt invece voleva dire tornare ad essere l'essere invisibile che veniva buttato nei cassonetti appena entrava nel parcheggio della scuola. La vittima preferita di quel bestione di Karofsky. E nemmeno lui era pronto a tornare ad essere quel ragazzino spaventato.

Perciò dissero: "Ok!"

Non che avessero molta altra scelta, del resto.


                                                                     XXXXX

Le cose all'inizio non furono poi così male.
Il numero in sé era davvero carino e sia Kurt che Blaine ne furono subito entusiasti.
In effetti duettare sulla canzone degli N'sync Bye Bye Bye attaccati a delle corde elastiche come fossero delle marionette, come gli stessi membri del gruppo nel video omonimo, mentre il resto dei Cheerios intorno a loro imbastiva una coreografia di salti e giravolte era davvero divertente. Persino dover eseguire gli stessi passi e salti insieme risultò divertente perché ognuno aveva la sua corda e dovevano solo sincronizzarsi.

I problemi vennero fuori quando, rimasti soli senza gli altri Cheerios in palestra, scoprirono che durante quei loro allenamenti extra non avrebbero dovuto solo provare fino allo sfinimento quella coreografia, quanto parlare anche. Letteralmente.

La coach Sylvester aveva messo in programma ogni sera per loro 30 minuti di pausa, durante i quali avrebbero dovuto affrontare un argomento a scelta della Sylvester e raccontarsi in pratica i loro segreti.

Becky stessa, il suo braccio destro, sarebbe stata presente durante quei 30 minuti per fare da moderatore e accertarsi che i due parlassero davvero.
Erano in trappola in pratica. Becky sapeva essere anche più crudele di Sue se ci si metteva.

E dato che a nulla valsero le loro lamentele con la Sylvester in pratica, tutto quello che poterono fare fu sottoporsi anche a quella tortura.

Ogni volta che in palestra entrava Becky con il nuovo argomento da affrontare - roba astrusa che passava da: la tua prima cotta, alla figura di merda più colossale mai fatta a il libro che ti vergogni di aver letto o il film che non confesseresti mai di aver visto e altre cose stupide così - i due si sentivano quasi tremare.

Del resto con quella pratica stavano mettendo in mano al loro peggior nemico segreti di se stessi che potevano minare quella reputazione a lungo sudata per entrambi. E li stavano mettendo in mano anche a una divertita Becky, cosa pure questa da non sottovalutare.

E non potevano rifiutarsi, o avrebbero perso comunque il loro posto in squadra.
Non capivano il senso di tutto quello.

A cosa serviva capire che Blaine non era il tipo freddo che poteva sembrare o che Kurt non era poi così snob? Non era certo per questi dettagli che non si sopportavano.

E cosa importava se entrambi condividevano un passato come vittima di bullismo, se Blaine era addirittura stato pestato una volta o se Kurt aveva rischiato di perdere suo padre per un altro attacco di cuore a causa di un incidente accorso tra lui e Karofsky poco prima che Blaine si trasferisse lì?

Certo, queste cose potevano forse spiegare perché entrambi fossero così attaccati al loro ruolo nei Cheerios tanto da rendere la loro rivalità più sensata, ma nulla di più in fondo.

No, i veri cambiamenti si ebbero quando la coach cominciò a far proporre a Becky argomenti quali: il tuo primo bacio. Il tuo punto più forte. Etc.

Anche se Kurt aveva il sospetto che fosse Becky stessa a inventarseli lì per lì quelli.

La vera svolta però avvenne quando Becky propose il tema: cosa ti piace di più dell'altro. Era la prima volta che i due dovevano parlare di qualcosa che riguardava l'altro e non se stessi in un certo senso.E fu un macello.

Venne fuori che Kurt riteneva Blaine un performer eccezionale e che avrebbe voluto metà della sua sicurezza sul palco.

Mentre Blaine si disse invidioso di come e quanto Kurt riuscisse ad essere sexy in ogni cosa che faceva.

"Blaine... io non sono sexy" sussurrò Kurt, non sapendo cosa altro dire per il modo intenso in cui Blaine lo stava fissando.

"Dici?" chiese Blaine, la voce ridotta a un ringhio basso che sconvolse un po' Kurt. "Perché pensi che io sia così arrabbiato con te il più delle volte? Sei un rivale più che temibile Kurt. Lo eri con Sebastian di sicuro, e quello che Dave ti ha fatto per mesi e mesi prima che indossassi questa divisa? Non credi fosse segno di un malsano interesse verso di te?"

"Non credo" disse Kurt con una voce tranquilla che non rispecchiava la sua insicurezza.

"Perché no?" continuò Blaine, con una voce più dolce. "Non sono l'unico che si è accorto che quando canti una canzone, o balli anche solo per un minuto, sai catturare l'attenzione su di te. Io di sicuro sono in pace con me stesso da ammettere che ti trovo sexy. Karofsky no, e per questo ti odiava. L'effetto che gli facevi, sono certo."

"In effetti pure io ti trovo piuttosto sexy pasticcino" intervenne Becky facendo un occhiolino a Kurt quando si voltò a guardarla.

"Con Sebastian hai vinto tu però. Dopo quella volta al Lima Bean non mi ha più chiamato" continuò Kurt anche per distogliere l'attenzione da sé. Gli piaceva essere al centro dell'attenzione il più delle volte. Ma con Blaine chissà perché riusciva solo a sentirsi a disagio, adesso.

"Non ha più chiamato nemmeno me. Adesso so che si vede con un tipo che frequenta la sua scuola, un certo Thad, e pare piuttosto preso. E comunque… avresti voluto vederlo ancora dopo quello che ci ha fatto?"

"Era divertente" tentennò Kurt non sapendo bene nemmeno lui cosa volesse dire. Con Sebastian era stato bene, ma a parte il sesso non ci aveva condiviso chissà che altro.

A un tratto la mano di Kurt fu coperta da quella di Blaine che si sporse sulla gradinata dove erano seduti per stringerla. Kurt rimase a bocca aperta alla sensazione della mano dell'altro sulla sua, ma Blaine lo ignorò e continuò a parlare. "Ti meriti di meglio, Kurt. Perché sei sexy e passionale, ma più di tutto perché sei gentile e bello e dolce, e penso che chiunque potrebbe innamorarsi di te."

E wow!! nessuno gli aveva mai detto cose così carine. E il fatto che il primo a farlo fosse proprio quell'essere insopportabile di Anderson lo destabilizzò. Soprattutto per l'effetto che gli fece quella cosa.

Calore. Piacere. Quasi... felicità?
No. Impossibile.

Non trovò nulla di meglio da dire se non: "Mi serve il bagno Becky" per poi correre via quasi avesse il diavolo alla costole.

In un certo senso era così.

Il desiderio opaco che per un attimo gli era sembrato di scorgere nelle iridi di Blaine, lo rappresentava bene del resto.

Kurt riusciva a vedere la sincerità nelle parole dell'altro eppure era troppo sconvolto da quella specie di confessione per ammettere che forse anche lui pensava cose simili del suo rivale.

In fondo non era perché lo trovava carino, ottimo a cantare, sexy da morire e molto bravo a ballare che lo temeva?

Comunque quelle riflessioni e quella specie di serie di complimenti rimasero sospesi tra di loro come un mantra invisibile. Ma apparentemente non cambiarono molto tra loro. Ogni sera trovavano lo stesso un motivo per litigare. Anzi dopo quella chiacchierata forse ne trovarono di più perché in un certo senso litigare a morte come facevano sempre era più sicuro che affrontare quelle nuove sensazioni che li coglievano quando erano soli in quella palestra a provare, e lo sguardo di uno cadeva per puro caso sull'altro.

Una sera Becky esasperata da quelle liti portò loro l'argomento scelto da Sue per quella sera, qualcosa riguardo la cosa che meno gli piaceva dell'altro e poi sparì dicendo che preferiva stare in bagno 30 minuti a pomiciare con il suo ragazzo che a sentire le loro storielle barbose.

Aveva fatto in tempo a liberare solo Kurt da quelle corde elastiche e poi sparì chiudendoli lì dentro come aveva ordinato Sue per impedire che scappassero prima che lei decretasse conclusi gli allenamenti extra.

Fu allora che a Kurt venne un’idea un po' perfida.

Se non avesse aiutato a sua volta Blaine a liberarsi dalle corde elastiche legate alle braccia e alle caviglie, questi non avrebbe potuto farlo da solo perché le corde erano assicurate a dei ganci di feltro messi sulle divise ed erano sì elastiche, ma anche rimbalzanti e per ogni movimento che facevi in avanti automaticamente queste ti riportavano indietro.

Ci voleva una certa forza per mantenere una posizione eretta ed eseguire alcuni dei passi con quelle cose perché tiravano dannatamente indietro.

Rimbalzavi bene così, e i salti che si potevano fare su quelle cose erano fenomenali per questo.

Ma a lungo andare era anche uno sforzo disumano per i muscoli però, cercare di resistere a quella trazione continua.

Infatti Anderson vedendo che Kurt non dava segno di volerlo slegare disse impaziente: "Te la dai una mossa o no, Hummel?"

"Con calma, Anderson. Mi è venuto in mente un giochino divertente che potremo fare, sai?"

E nemmeno Kurt sapeva perché o cosa esattamente lo aveva spinto a prendere quella decisione ma quando si avvicinò a Blaine che lo guardava confuso sapeva esattamente cosa avrebbe fatto.

Blaine lo aveva definito sexy, no?

E aveva lasciato intendere che lo trovava irresistibile, a volte.
Bene, era giunta l'ora di vedere quanto credesse nelle cose che gli aveva detto.

Perché farlo eccitare mentre era ancora attaccato a quelle corde e impossibilitato a muoversi oltre un certo raggio di azione, e poi lasciarlo lì con un’erezione evidente, sarebbe stato un vero smacco per l'orgoglio di Anderson. E un vero toccasana per quello di Kurt.

"Hummel, non mi diverto. Queste cose iniziano a farmi male. Liberami e basta, eh!"

"Ti ho detto un attimo, Blaine" sussurrò Kurt che si era intanto avvicinato da essere solo a due centimetri dalla labbra dell'altro, con voce roca mentre passava un dito lieve sul suo torace. "Ti ho mai detto che mi piace come questa divisa ti accarezza le cosce?"

"Si come no..." bofonchiò Blaine, per nulla convinto.

"Giuro. Trovo che il rosso ti doni. E che la divisa…" continuò passando lieve le mani sulle sue braccia e suoi muscoli ben definiti che sentì ben guizzare sotto il suo tocco " …faccia risaltare il colore dei tuoi occhi. Anche se devo dire che preferisco soprattutto come fascia il tuo culo. Il tuo invitante culo" continuò poi portando le mani dietro di lui e facendole atterrare decise proprio su quello stesso culo.

"Kurt? Cosa stai facendo?" chiese Blaine, piegando la testa di lato. Sembrava confuso ma anche... beh eccitato era il termine migliore per definirlo.

"Non lo so a dire il vero. A te che sembra?" lo provocò Kurt, e i due si ritrovavano a fare una strana gara di sguardi per una decina di secondi. Il sedere di Blaine stretto tra le sue mani era una cosa davvero grandiosa. Kurt davvero lo trovava invitante come aveva detto.

Accade poi una cosa che nessuno dei due si aspettava.
Kurt fece un passo avanti e poggiò le labbra su quelle di Blaine.


Blaine rimase congelato. I primi tempi in cui si era trasferito ammetteva di aver pensato a Kurt come a un ragazzo con cui gli sarebbe piaciuto poterci provare, solo che poi lo aveva conosciuto per lo stronzo che sapeva essere e aveva lasciato perdere.

Questa era una cosa nuova per lui, eppure non gli dava fastidio... anzi desiderava di più.

Kurt sospirò nel bacio, e avvolse le braccia intorno al collo di Blaine. Cosi Blaine spinse la lingua sulle labbra di Kurt, e questi le aprì volentieri per consentirle l'accesso.
E se Blaine aveva pensato che il bacio fosse incredibile prima, era niente in confronto di quella danza selvaggia che intrecciò all'istante con Kurt.
Le sue labbra erano calde e sapevano di qualcosa che non aveva mai avuto prima, e combattevano per un dominio che Blaine era più che disposto a lasciare a Kurt, se voleva dire poterlo baciare ancora e ancora.

Quando Kurt si staccò dal bacio, Blaine gemette esasperato dalla mancanza di contatto ma Kurt subito portò le labbra sul suo collo che prese a succhiare con il chiaro intento di lasciare un succhiotto grande accanto al pomo d'Adamo.

Blaine cercò di portare le mani avanti per poter toccare Kurt e avvicinarlo ancora di più ma le corde elastiche rispedirono indietro le sue mani e tutto quello che potè fare fu lamentarsi chiedendo a Kurt di liberarlo di nuovo. Solo che stavolta aggiunse : "Voglio toccarti, Kurt."

Quest'ultimo non gli diede soddisfazione, però. Sorrise solo di quelle parole e poi improvvisamente si mise in ginocchio di fronte a lui e dopo avergli tirato giù pantaloni e biancheria prese a baciare la sua anca esposta.

"Oh mio Dio, Kurt" si lamentò Blaine a quel punto.

Kurt si fermò e guardare il cazzo dell'altro allora. Già eccitato e duro per lui. Aveva raggiunto il suo intento. Avrebbe potuto lasciarlo lì insoddisfatto, ora. Solo che…
Solo che non voleva si rese conto arrossendo sotto lo sguardo di Blaine.
Baciarlo gli era piaciuto più di quanto avrebbe creduto possibile.
Toccarlo gli era piaciuto.
E ora si rese conto che lo voleva. Davvero.

Lui, Kurt Hummel, voleva quella piaga di Blaine Anderson.
Quella bellissima piaga di Blaine Anderson.

"Sei bellissimo Blaine" disse quindi un attimo prima di affondare la bocca sopra il suo cazzo e inglobarlo tutto.
Blaine gettò la testa indietro in estasi, godendo della sensazione di calore sul suo cazzo. Non era abituato a trovarsi in situazioni simili con Hummel, ma decise che se Kurt avrebbe fatto questo ogni giorno per il resto della sua vita non sarebbe stato poi così male.
Quando Kurt prese a mormorare spedendo delle vibrazioni davvero eccitanti al suo cazzo, Blaine credette di essere morto e in paradiso.

"Cazzo, ti voglio Kurt" non poté fare a meno di urlare allora e in un attimo si rese conto che era vero. Voleva Kurt. Voleva davvero scoparsi quella piattola rompiscatole di Hummel.

Quando questi si staccò dal suo pene con un osceno pop e salendo piano su disse direttamente sulle sue labbra: "Ok", sentì quasi il cuore scoppiargli in petto.

Blaine guardò Kurt dirigersi svelto verso il suo borsone e recuperare da lì preservativi e lubrificante. "Vai in giro preparato vedo" lo prese in giro un po' per stemperare la tensione che sentiva.

"Sai com'è, Anderson? Non si sa mai. Potrei trovare un cazzo bello come il tuo disposto a sfondarmi" rispose Kurt e Blaine con un gemito capì che sarebbe stato inutile cercare di voler far sparire quel calore con un tale esserino sexy e caldo che gli girava intorno e gli diceva e faceva certe cose.

Lo guardò quindi prendere il preservativo e aprirlo in silenzio con gli occhi fissi nei suoi.
Lo guardò poi srotolarlo lentamente sulla sua lunghezza. Non potè trattenere un gemito di piacere alla sensazione delle mani di Kurt che scivolavano su di lui e la cosa fece ghignare quello stronzetto.

"Chissà cosa farai quando sarai dentro di me se già sei così eccitato e bisognoso, Blaine. Adesso resta lì mentre io mi preparo per farmi fottere da te" mormorò Kurt al suo orecchio, prima di cadere a quattro zampe, con il culo proprio di fronte a Blaine.

Blaine involontariamente spinse in avanti alla disperata ricerca di un qualche tipo di attrito, a quella vista, ma le corde inesorabili lo riportarono subito indietro e quando vide Kurt tirarsi giù i pantaloni rossi e la biancheria intima in un unico movimento rapido, tutto quello che potè fare fu gemere ad alta voce.

Il sedere di Kurt era spettacolare fasciato dai pantaloni della tuta. Ma nudo era qualcosa di unico e indescrivibile.

Blaine seguì ciò che avenne dopo - Kurt che si spremeva un po 'di lubrificante sulla mano e cominciava a fottersi con le sue stesse dita - quasi fosse su un altro pianeta. I rumori che Kurt faceva andarono dritti al suo cazzo, e quando l'altro aggiunse un terzo dito, Blaine stava piangendo dalla disperazione per il desiderio e il bisogno che sentiva addosso.

"Oh, tesoro, Dio, ti voglio," puntualizzò a un tratto con voce lamentosa e Kurt si voltò sopra la spalla per guardarlo mentre le sue dita inesorabili continuavano a muoversi dentro di lui allargandolo e preparandolo a dovere. "Ti voglio da morire. Sembri una tale piccola puttana ora. Sei così sexy, Kurt."

Kurt arrossì a quelle parole. Non era mai stato definito sexy prima. Il suo primo ragazzo, quello con cui aveva perso la verginità, lo aveva definito dolce e coccoloso. Sebastian più di una volta gli aveva detto che era caldo da morire ma era venuto fuori che diceva lo stesso anche a Blaine quindi forse era solo una frase che riciclava con tutti quelli che si faceva. Ma Blaine era onesto e sincero. Lo trovava davvero sexy. E Kurt era confuso. Come poteva esserlo per Blaine? Come poteva essere così disinibito di fronte a lui?

Eppure... ci riusciva benissimo e non si sentiva minimante imbarazzato. Anzi. Vedere Blaine cadere a pezzi per le cose che lui si faceva lo faceva sentire potente. Uomo. Davvero sexy.

Per Blaine intanto era difficile concentrarsi sul tentativo di non venire alla sola vista di Kurt che apriva quel sedere favoloso per lui, affinché ci potesse morire dentro come e quanto voleva. Chiuse gli occhi per trattenersi ancora un po'.

E non si accorse che Kurt si era alzato fino a quando non fu con le gambe ben salde intorno al suo busto, le loro erezioni che si toccavano facendo gemere entrambi al contatto.

Kurt aveva il pieno controllo di ogni loro movimento a quel punto perché per quanto Blaine facesse per afferrare i suoi fianchi le corde inesorabili gli riportavano sempre indietro le braccia. Kurt si sollevò facendosi forza sulle spalle di Blaine, sfruttando l'agilità che lo aveva reso un Cheerios incredibile, afferrò il suo cazzo con una mano, e guidò se stesso su di esso lentamente fino in fondo.

"Porco ca...-" esclamò Blaine quando sentì quella stretta calda intorno a sé.

"Shhh," gli sussurrò Kurt dolcemente. 'Non voglio che nessuno ci senta ok, non voglio che vengano a disturbarci proprio ora." Mentre diceva questo, si alzò e senza pietà si sbatté di nuovo giù su Blaine. Il movimento provocò un contraccolpo dalle corde elastiche che portarono Blaine a spingere a sua volta incontro a quel movimento con una forza che da solo Blaine non avrebbe mai avuto.

Nonostante quello che aveva detto Kurt urlò quando le loro pelli collimarono.
Dio, Blaine amava vederlo così.

Chiudendo gli occhi, Kurt lasciò che il piacere lavorasse in lui quando Blaine attaccò la bocca al suo collo, per succhiare e leccare. Non gli importava se gli lasciava un segno che tutti avrebbero potuto vedere e di cui avrebbero potuto parlare. Aveva attraversato così tanta merda da quando si era dichiarato che aveva perso il conto delle umiliazioni subite. Ma aveva dimostrato di essere forte. Aveva dimostrato che non importava cosa gli lanciavano contro, lui non si sarebbe mai spezzato.

Amare era suo diritto.
Come fare sesso del resto, se voleva.
Perciò che vedessero e giudicassero se volevano. Non gli sarebbe importato.

Poggiando di nuovo le mani sulle spalle di Blaine, Kurt prese a usarlo come leva per sollevare se stesso, avvolgendo le gambe ancora più saldamente intorno a lui.
Blaine gemette al contatto in più tra di loro, e si spinse in avanti, sapendo che le corde avrebbero fatto il resto e che i loro movimenti sincronizzati li avrebbero portati a sbattere l'uno contro l'altro e lui ancora più in profondità dentro Kurt.
Ringhiando, Kurt aggredì le sue labbra, mentre le sue mani scivolavano verso il basso e si aggrappavano al culo di Blaine, portando i loro fianchi il più vicino possibile."Ecco bravo. Fottiti da solo Kurt. Fottiti per me, bambino" gli sussurrò contro le labbra Blaine con voce sensuale.

Kurt si lasciò sfuggire un sospiro a quelle parole, e afferrò i polsi di Blaine ormai lasciati indietro sopra la testa, dove le corde li tiravano, e contemporaneamente prese a spingersi sul membro dell'altro con più foga e trasporto. "Resta duro per me Blaine, resta duro e mi fotterò per tutta la sera" sussurrò Kurt quasi a lanciargli una sfida persino in quel momento.

Blaine sorrise a quelle parole e spinse il bacino incontro a quello di Kurt facendosi di nuovo aiutare dalle corde mentre schiacciava le labbra su quelle dell'altro in un bacio scoordinato, tutta lingue e denti e saliva.

Un gemito che veniva spinto giù per la gola mentre Kurt velocizzava i movimenti obbligando anche le corde a muoversi e a fargli andare Blaine incontro.

Urlò Kurt quando Blaine toccò la sua prostata. Ancora. E ancora, e ancora. "Lo sapevo che eri un urlatore, uno di quelli che quando vengono scopati geme come una puttanella. Ti piace vero, Kurt? Ti piace essere scopato così?"

Kurt non rispose ma respirando profondamente morse il collo di Blaine, facendolo guaire, e segnandolo. "Cazzo sei così stretto intorno a me. Muoviti di più. Scopati più forte Kurt"ordinò Blaine con voce autorevole, e Kurt obbedì.

Baciandolo disperatamente, aumentò ancora la forza e la velocità con la quale saliva e scendeva dal membro dell'altro. Adorava sentire quella sensazione di apertura, adorava sentire il membro dell' altro ingrossarsi sempre di più in lui. "Mi piace Blaine, così… Dio sì… mi piace il tuo cazzo" sussurrò mentre andava su e giù ancora e ancora e urlava ogni volta che Blaine toccava la sua prostata.

Presto le corde presero a cullarli in un sali e scendi continuo per la foga di quelle spinte e Kurt doveva solo ruotare i fianchi affinché esse gli portassero il cazzo di Blaine ancora più dentro e poi di nuovo quasi fuori e di nuovo dentro.

Blaine pompava i fianchi in avanti per aiutare il tutto e Kurt pensava che sarebbe morto per il piacere che sentiva.
Mentre la sensazione dell'orgasmo saliva in lui portò gli occhi a fissare quelli di Blaine. Il movimento ancora selvaggio dei suoi fianchi e quello di Blaine che gli andava incontro cullava quel loro sfidarsi con gli occhi.

Chi sarebbe stato il primo a far venire l'altro?
Chi avrebbe vinto quella sfida?

Nessuno. Perché nell'attimo in cui Kurt chiudeva gli occhi travolto dall'orgasmo e rinunciava allo spettacolo di quelli di Blaine travolti dal sesso e dal piacere, anche Blaine sotto di lui gemeva urlando sìì per lo stesso motivo.

Dopo nella palestra ci fu solo il suono dei loro respiri che tentavano di stabilizzarsi. Kurt aveva appoggiato la testa sulle spalle di Blaine e lui aveva tirato indietro la sua ormai stanco del continuo attrito delle corde. I suoi muscoli chiedevano pietà.

Quasi lo avesse capito anche se Blaine non aveva aperto bocca, Kurt si sfilò da lui e scese dal suo grembo quasi in un unico gesto fluido. Poi senza guardarlo negli occhi gli liberò le mani dalle corde.

Blaine subito si lasciò lentamente cadere in ginocchio mentre si premurava di staccarsi anche le corde dalle gambe.

"Questo non è successo. Nessuno deve saperlo. E non succederà mai più" disse a un tratto la voce sicura di Kurt e quando Blaine alzò gli occhi a guardarlo vide che si era quasi del tutto già rivestito.

Anche lui perciò si mise in piedi un po’ a fatica e si tirò su biancheria e pantaloni dopo essersi tolto il preservativo usato e averlo gettato nell’unico cestino presente nella palestra.

"Mi hai sentito, Anderson?" chiese con voce quasi cattiva Kurt quando capì che Blaine non avrebbe detto nulla in merito.

"Forte e chiaro" disse allora quest'ultimo non capendo bene per cosa esattamente Hummel fosse incazzato ora, visto che quel giochino lo aveva iniziato lui, ma più che disposto a non dargliela vinta implorandolo per aver spiegazioni. Se quella scopata stupenda che avevano appena fatto era stata niente per Kurt, sarebbe stata niente anche per Blaine. "Questa è stata la prima, ultima e unica volta. E neanche questa è successa. Nessun problema" disse perciò con convinzione.

Per un attimo gli sembrò che Kurt ci rimanesse male a quelle parole ma fu un momento e davvero breve. Poi Kurt riprese il controllo e si limitò a dire un grazie ben poco convinto.
Pochi minuti dopo quando Becky aprì la porta, Hummel fu il primo a schizzare via quasi avesse qualcuno alle costole.

Cosa che non stupì per nulla Blaine il quale almeno si godette la difficoltà con cui Kurt si muoveva.
Sì.Lo avrebbe sentito per giorni. E di sicuro se ne sarebbe ricordato eccome di quella scopata che non c'era stata.

                                                                            XXXXX


Non fu l'ultima volta, però.
E non fu nemmeno casuale il ricaderci.

La seconda volta che fecero sesso successe in quella stessa palestra. Già, il giorno dopo.

Avevano passato tutta la giornata a spiarsi da lontano, nei corridoi, durante le lezioni, perfino al glee anche se si erano seduti come al solito distanti l'uno dall'altro. E avevano cercato di ignorare l'eccitazione che nasceva spontanea quando l'altro passava loro vicino. O l'emozione che sentivano se udivano la voce dell'altro. O il suo profumo.

Invano. Tutto invano.

Non appena Becky li aveva lasciati soli in palestra dopo averli slegati da quelle corde urlando che il suo ragazzo l'attendeva in bagno per la solita pomiciata, si erano guardati per un attimo negli occhi e poi si erano buttati l'uno addosso all'altro in un baleno, ignorando il nuovo tema da affrontare scelto dalla Sylvester.

All'inizio, Kurt era sempre il passivo nella coppia. O quel che era. Se di coppia si poteva parlare. Non uscivano insieme. Non andavano al cinema. Non cenavano insieme e non pranzavano nemmeno insieme a scuola. Solo... scopavano. In bagno durante le lezioni. In palestra quando non c'era più nessuno. A volte anche a casa di Kurt o Blaine.

Il desiderio che premeva in loro di sentire il proprio corpo caldo contro quello dell'altro, in attesa di sciogliersi, in attesa che la loro carne si fondesse con il loro sudore, lasciando campo libero alla loro passione, quella stessa passione che non sapevano spiegarsi ma che permeava tutto adesso, sembrava essere invincibile.

E presto Kurt si sentì pronto per rivestire anche l'altro ruolo, e Blaine non disse di no.
Anzi!
E ben presto Kurt non si arrabbiava più quando era Blaine ad ottenere l'assolo e non si stupiva se questi faceva il suo nome per i duetti. Perché adesso sapeva e riconosceva che la passione che Blaine aveva negli occhi quando guardava i suoi, la stessa che metteva nel canto, poteva essere un punto di forza per il glee.

Così come di sicuro lo era diventata per i loro numeri con i cheerios.
Le vinsero infatti quelle nazionali. Ma nessuno si stupì. Non solo il numero visibilmente era grandioso ma loro due aveva raggiunto un livello tale di sintonia che guardarli volteggiare attaccati a quelle corde fu uno spettacolo per tutto il pubblico. Compresa Sue, che il numero lo aveva creato. Anche se ovviamente tenne questa informazione per sé.

Alla fine Kurt era sempre Kurt e Blaine era sempre Blaine. Solo che insieme erano qualcosa di ancora più scintillante. La loro pelle, il tocco, l'amore, il desiderio... erano solo loro. E li rendevano unici anche come coppia.

Ecco come erano finiti in quel corridoio a cercare di fondersi l'uno con l'altro per l'ennesima volta.

Dopo un pompino che li aveva entrambi portati di nuovo all'apice. Kurt grazie alla bocca di Blaine. Blaine con il solo ausilio delle frasi spinte che diceva Kurt.

Mentre cercavano di ricomporsi, i respiri ancora irregolari e i corpi scossi dall'appagamento appena raggiunto, Blaine si avvicinò di nuovo a Kurt e dopo aver posato un bacio dolce sulle sue labbra disse con semplicità: "Ho fame. Vuoi venire al Bel Grissino con me? Poi potrai fare ciò che ti ho chiesto. Se vuoi."

"Hmmm... è un appuntamento Anderson?" chiese Kurt divertito. Non capitava mai che facessero qualcosa insieme che non fosse quello che avevano appena fatto. Sì, ora parlavano di più alle prove, a volte nei corridoi tra un cambio d'ora e l'altro, e sì di sicuro mezza scuola si era stupita quella volta che Blaine si era seduto vicino a lui per pranzo per preparare il duetto per il glee e non c'era stata nessuna battaglia di cibo come al solito tra loro ma solo una sana chiacchierata con le teste anche troppo vicine, ma fuori dalla scuola era raro che avvenissero cose simili tra loro.

Sia Kurt che Blaine si erano sorpresi a chiedersi più di una volta perché, a quel punto però.
E forse era semplicemente giunta l'ora di scoprirlo.

"No, non è… sì insomma…" balbettò Blaine un po' imbarazzato a quel punto.

Kurt sorrise di quella cosa e, poggiando una mano sul braccio di Blaine, si avvicinò a lui e posò un bacio all’angolo della sua bocca per bloccare quello sproloquio. "Ho una fame incredibile e sì credo che andare al Bel Grissino non sia male come idea. Purché tu faccia finta di non vedere la quantità esorbitante di carboidrati che ordinerò" disse poi solamente scatenando in Blaine un sorriso di pura gioia.

Chissà, magari quella sera avrebbero parlato ancora un po' e scoperto che potevano stare insieme e fare cose anche senza fare sesso. Anche se fare sesso tra loro era assai divertente.
Magari avrebbero scoperto che quella chimica che li attirava sempre l'uno verso l'altro e che in quel momento li portò ad allacciare le mani quasi inconsapevolmente mentre uscivano dalla scuola, era viva e ben presente anche fuori dal letto.

Nessuno dei due voleva una storia seria e di sicuro non con l'altro.
O questo è quello che si dicevano quando il desiderio di fare il passo successivo diventava impellente, mentre sepolti l'uno dentro l'altro si amavano con tutto loro stessi.

Non erano ancora pronti ad ammettere che c'era di più tra loro, del resto. Molto di più.
Ma chissà… magari un giorno...

                                             
                                                                   FINE



L'angolo della pirlona che scrive sta roba:
*Fatto di cronaca vero oltretutto. Il 5 novembre del 1872 Susan Browell Anthony, fondatrice del movimento per il voto alle donne, pioniera dei diritti civili delle donne americane, va a votare illegalmente nelle elezioni presidenziali. Si esprime a favore del ticket repubblicano. Lo comunica per iscritto ai suoi sostenitori e viene arrestata il 18 novembre. Sette mesi dopo, nel corso del processo, Susan invoca il 14° emendamento che già garantiva "a tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti" i diritti di cittadinanza. Senza alcun riferimento al genere. Susan aveva fondato un giornale, The Revolution, stampato a New York, il cui motto era "La vera repubblica: gli uomini, i loro diritti e niente di meno, le donne e i loro diritti niente di meno". Su questo neppure i suoi compagni, che pure avevano lottato per abolire la schiavitù degli afroamericani, avevano voluto seguirla. Anche per questo il tribunale della contea Ontario nello stato di New York volle condannarla al pagamento di una multa che, tenendo fede alla sua dichiarazione, Susan non pagherà mai. Susan morì nel 1906 e solo 14 anni dopo la sua morte il paese della democrazia riconobbe esplicitamente quel diritto per cui si era battuta.

































































 
 
 
C'è una cosa di me che dovreste sapere. Se vengo presa  a calci in faccia,  io reagisco. Il più delle volte non mi limito a vendicarmi. No. E' inutile. E stupido. Semplicemente miglioro me stessa, divengo più forte e dura. E può capitare così che quando  cercano di colpirmi di nuovo,  a restare feriti in realtà siano loro  e non io.